PITER...
Nel 1899 nasce, a Castel d’Aviano, in territorio avianese storicamente terra di cave e scalpellini, Riccardo Piter figlio di Maria Merlo e Antonio, scalpellino. Il destino di Riccardo sembrava già scritto fin dalla nascita ma lui aveva sogni diversi, soprattutto per il suo lavoro futuro: non gli bastava estrarre la materia dalla montagna, lui voleva far vivere la roccia attraverso le sue sculture. Per fare questo si spostò a Milano dove visse fino alla morte avvenuta nel 1976.
Oggi, all’ultimo piano della Palazzina Ferro ad Aviano, possiamo ammirare la collezione, composta da 57 tra gessi e sculture, che la famiglia dell’artista ha deciso di donare alla comunità avianese.
Molte sono le commissioni che Piter riceve dall’ambito privato, in particolar modo vengono richieste sculture per decorare le tombe (molte di queste si trovano nel cimitero monumentale di Milano); ciò che caratterizza il lavoro di Piter è un forte interesse per il classicismo, la pulizia delle forme e la monumentalità di quest’ultime. Ricordiamo che questi sono gli anni del ritorno al classicismo capeggiato dal gruppo artistico “Novecento”, anni di rigore formale che segue i due conflitti mondiali.
Per uno scultore i gessi sono fondamentali nel processo di creazione di un’opera, permettono di studiare forme, volumi e proporzioni, quasi degli schizzi tridimensionali, per poter passare poi al lavoro finito.
La collezione si compone di innumerevoli ritratti, figure intere sia a tema mitologico ma anche familiare. Il percorso espositivo studiato dai curatori per la Palazzina Ferro si conclude con l’opera Estasi.
Opera tra le più ambiziose di Piter, mette in evidenza la costante ricerca al realismo da parte dello scultore. Particolare degno di nota la realizzazione della spina dorsale tracciata con cura ed estrema maestria. Sono gli anni in cui Piter studia l’arte classica, come già accennato, e guarda a forme solide impreziosite dalla realtà dei particolari.
Caratteristica di questo gesso, come di molti altri della collezione, il fatto che si presenti patinato e non con la colorazione bianca. Usanza comune tra gli artisti quella di dare la patina ai gessi con colori che ricordano i metalli (rame, bronzo…) per rendere l’idea dell’effetto finale ad un eventuale committente.
Le opere di Piter non sono visibili, nel nostro territorio, solo presso la Palazzina Ferro (diventata gipsoteca), ma possiamo ammirare la sua opera in piazza ad Aviano con il Monumento ai Caduti e presso il cimitero di Castel d’Aviano con il monumento funebre di famiglia.
Una frase scritta dall’artista alle figlie poco prima di morire rivela l’essere semplice e genuino di quest’uomo votato all’arte ma profondamente legato alla sua terra d’origine: “Ho cercato di essere onesto e di aver dato in arte quello che ho potuto! Nient’altro!”
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