N29 Lo sapevi che…eupolis a domicilio – SCIENZA E LINGUAGGIO COMUNE

SCIENZA E LINGUAGGIO COMUNE

Prendiamo tre frasi di uso comune:
1) Vestiti che prendi freddo...
2) Le giornate in inverno si accorciano...
3) Il fiore del papavero è rosso...

Quale di queste non è scientificamente corretta?
In realtà tutte e tre contengono dei grossi errori, proviamo a vedere perché:

1) Il freddo dal punto di vista fisico non esiste, è assenza di calore, quindi non è corretto dire che si prende freddo perché in realtà c’è un passaggio di calore dal corpo umano più caldo all’ambiente circostante più freddo, quindi tecnicamente si perde calore non si acquista freddo. Per lo stesso motivo la frase “Chiudi la porta che entra freddo” non è corretta, sarebbe un po’ come dire “Apri le persiane che esce un po’ di buio…”

2) L’inverno inizia con il Solstizio che, si verifica il 21 o il 22 dicembre (quest’anno il 21 alle 10.02) e da quel momento le ore di luce acquistano man mano maggior lunghezza fino al solstizio d’estate. Quindi in realtà in Inverno le giornate si allungano. Molti pensano che il giorno (si dovrebbe dire “dì”) più corto sia il 13 dicembre, Santa Lucia, ma è una tradizione che risale a prima dell’ultima riforma del Calendario nel 1582, quando il Papa Gregorio XIII, per sistemare il calendario civile con quello astronomico, per alcuni errori di calcolo nel corso dei secoli si era accumulato un certo ritardo, decise che il giorno successivo al 5 ottobre sarebbe stato il 15 ottobre, riportando il solstizio dal 13 dicembre all’attuale data. A parziale discolpa del famoso detto va comunque precisato che intorno al 13 dicembre il Sole tramonta prima degli altri giorni (ma anche sorge).

3) Siamo abituati a considerare il colore come una proprietà degli oggetti, ma in realtà è una proprietà della luce e la percezione è fortemente influenzata dal nostro sistema visivo. Vediamo il papavero rosso perché la luce policromatica del Sole in parte viene assorbita e in parte viene riflessa dal papavero. Le frequenze riflesse sono soprattutto sulla banda del rosso e su quella dell’ultravioletto. Questo fa sì che nel nostro occhio vengono stimolati in particolar modo i recettori del rosso mentre un’ape, i cui occhi non vedono il rosso, ma l’ultravioletto, vedrà il papavero di un altro colore. Non è un caso se ci siano pochi fiori rossi alle nostre latitudini e i pochi che ci sono (geranio, ciclamino, trifoglio…) sono in realtà magenta, con una importante componente bluastra. Infine se la luce che illumina fosse colorata, magari senza la componente rossa, la questione cambierebbe ancora.

Non ci aspettiamo adesso di sentire frasi come “percepisco la luce riflessa di quel fiore  principalmente sulla banda di quel colore”, ma uno sforzo per dire “vestiti che perdi calore” o “finalmente è arrivato l’inverno e cominciano ad esserci più ore di luce” si può fare, evitando il diffondersi di alcuni sensi comuni che scientificamente sono difficili da sentire.

Per concludere... se avete partecipato alle nostre uscite invernali sicuramente saprete anche che non è vero che la neve si scioglie...

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