N24 Lo sapevi che … eupolis a domicilio – UN’ALTRA INCREDIBILE STORIA D’ACQUA, IL RUIAL DI S. TOME’

UN'ALTRA INCREDIBILE STORIA D'ACQUA, IL RUIAL DI S. TOME'

Negli ultimi decenni la ricerca storica locale, ad esempio legata alla pedemontana del Friuli occidentale, ha prodotto risultati di grande interesse e importanza. Addentrarsi in fatti storici locali, nella cosi' detta Microstoria, permette a chi fa divulgazione e valorizzazione del territorio di scovare  particolarità uniche e affascinanti, che permettono una lettura molto concreta e diretta degli eventi storici generali.

Quando questo è possibile il risultato va attribuito a vari fattori di carattere tecnico e scientifico, ma anche alla presenza di persone mosse da una passione pura per i propri luoghi, unita a serie capacità di analisi e ricerca.

Da vari anni l'area del Ruial a Dardago, nel Comune di Budoia, per la sua indiscutibile bellezza naturalistica, è una meta prediletta da molte persone che affrontano la semplice passeggiata che si snoda dal parco del Pinal, lungo la Val de Croda, verso la storica chiesetta di San Tomè (anch'essa sito di enorme importanza storica e archeologica).

Quasi tutto il percorso si sviluppa parallelo all'alveo del torrente Artugna, e costeggia un stretto corso d'acqua che scorre verso valle...è questo il protagonista del nostro racconto, la canaletta del Ruial.

La sua storia ci riporta all'epoca della dominazione veneziana e si lega alla figura di un'importante famiglia di Polcenigo ma originaria dell'Alpago: nella metà del 1600 Simone Fullini fece costruire un “Orsoglio alla bolognese”, ovvero un impianto all'avanguardia per la torcitura dei filati dotato di ruota idraulica, probabimente vicino alla piazza di Dardago, difronte all'edificio della scuola elementare. Per azionare l'impianto venne captata l'acqua dalle sorgenti dell'Artugna; è del 1669 una supplica ai Provveditori Sopra li Beni Inculti a Venezia  redatta per ottenerne l'autorizzazione. La richiesta fu accolta e, in poco tempo, venne costruita – inizialmente in legno poi apprestata con ben più resistenti conci in pietra scolpiti a U – la condotta d’acqua che è l’attuale Ruial. La sua lunghezza era di circa 2500 metri.

L'orsoglio di Dardago fu il primo di tutto il Friuli e uno dei primi a realizzare prodotti di alta qualità nel territorio della Serenissima. Ulteriori documenti attestano che nel 1776 un altro conte Gio Battista Fullini, sfruttando le stesse acque del Ruial costruì il molino sopra l’abitato di Dardago, poi denominato Mulino de Bronte, di cui ancora oggi si possono ammirare le strutture all'inizio del percorso partendo da valle. In tempi successivi la canaletta fu allungata fino a Santa Lucia, attraversando Budoia. Mentre l'orsoglio cessò la sua attività nell'800, il mulino operò fino alla metà del '900.

La canaletta fu poi abbandonata; una parte dei conci vennero recuperati impropriamente da privati, e una cava scaricò alcuni materiali coprendone un tratto. Dal 2013 il Comitato del Ruial, costituito per la tutela di questo storico manufatto, ha portato avanti con impegno un progetto di recupero, sostenuto in varie maniere da più soggetti: Amministrazioni locali, Corpo forestale, Montagna Leader. Sono stati ricreati e riposizionati anche i conci mancanti.

Grazie a queste collaborazioni dal 2014 tutti noi possiamo godere di un'ulteriore gemma preziosa; un altro piccolo-grande tassello che compone la storia del nostro territorio che potremo tornare a vistare il prima possibile.

Foto: archivio Eupolis

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