Dal sito di Gorgaz, a ovest di San Vito al Tagliamento, proviene un raffinato bronzetto di Ercole ritratto in un momento di riposo e riflessione, secondo un tipo iconografico che ha la sua origine nel modello dell’Ercole Farnese, copia di un originale greco attribuito allo scultore ellenistico Lisippo (IV secolo a.C.).
I tratti del volto marcati e la muscolatura possente sottolineano il contrasto tra le caratteristiche fisiche e la momentanea assenza di forza che traspare dalla posizione di Ercole, colto nel momento immediatamente successivo all’ultima delle dodici fatiche.
Quale poteva essere la funzione di questo oggetto?
Tra le varie ipotesi prevale quella che vede il bronzetto come elemento di arredo della villa di Gorgaz, forse legato al larario e alle dinamiche cultuali in ambito privato. L’elevatissima qualità dell’oggetto e la rarità del tipo Farnese in area adriatica nord-orientale non fanno escludere anche la possibile appartenenza a un luogo di culto.
Il pezzo viene datato tra il II e il III secolo d.C., fase in cui si verifica un generale stato di crisi delle grandi ville: i settori residenziali vengono ridimensionati, defunzionalizzati o abbandonati. La presenza del bronzetto, assieme ad altri reperti di prestigio coevi, sembrano suggerire che la villa abbia mantenuto un tenore di vita agiato, forse per particolari strategie economiche incentrate sull’allevamento e la lavorazione della lana. In questa prospettiva la presenza di Ercole acquisterebbe anche nuove sfumature legate al ruolo dell’eroe come protettore delle greggi, delle attività di movimentazione degli animali, della lavorazione laniera, nonché degli artigiani e dei commercianti.
Potremo ammirare il magnifico bronzetto, appena si potrà, nel Museo archeologico di San Vito al Tagliamento.
Foto tratta da: A. Giovannini, G. Tasca, Metalli antichi del Museo di San Vito al Tagliamento. L’età romana e altomedievale, San Vito al Tagliamento (Pordenone, Italia) 2016, p. 23