ARMI OFFERTE ALLE ACQUE
E se tra i sassi spuntasse una spada antica? Un ritrovamento casuale, un rito legato al Cellina, un dono all'acqua...
A Montereale tra il 1983 e il 1990 vennero trovati sulle sponde del Cellina vari oggetti in metallo. Si trattava di spade, punte di lancia e asce, databili tra il XIII e il VIII secolo a.C.
Le caratteristiche dei ritrovamenti hanno permesso agli studiosi di supporre che le armi avessero un carattere votivo, in relazione a un luogo di culto legato al torrente e a una divinità in esso venerata; per l'esiguità dei dati e la casualità dei ritrovamenti, però, non è comprovabile una sua reale localizzazione.
L' “offerta alle acque” di armi, in ogni caso, è una pratica che risulta attestata in Europa già dal XVII sec. a.C. In alcuni casi questa pratica si protrae fino al Medioevo.
Ma come mai proprio a Montereale?
Si è ipotizzato che l'offerta al corso d'acqua fosse connessa alla presenza, vicino all'abitato antico, di un guado, luogo di grande importanza strategica per le comunicazioni e la gestione del territorio, permettendo a uomini e merci l'attraversamento in sicurezza del torrente.
Luogo da controllare e forse venerare.
Ma è anche possibile immaginare che il controllo di un guado potesse diventare motivo di scontro tra gruppi e comunità confinanti.
Nella tradizione celtica, come ulteriore esempio d'interpretazione, una volta concluso un duello era uso che il vincitore donasse alle acque le armi dello sconfitto; in questo senso l’offerta rituale costituirebbe una dedica delle spoglie del vinto.
Il tema rimane comunque ancora molto interessante, complesso e dibattuto.
Le armi votive, e la curiosa storia del loro ritrovamento, le potrete ammirare al MAMV – Museo archeologico di Montereale Valcellina, insieme a molti altri reperti del territorio comunale. Ci rivediamo presto lì.
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